Undici ragazzi non vedenti in sella a un tandem, ognuno con la propria guida, attraverso le colline bolognesi. Una giornata da ricordare.
Chi l’ha detto che i non vedenti non possono godersi una bella giornata in bicicletta? Noi lo abbiamo fatto: una fantastica pedalata attraverso le colline bolognesi. Ovviamente in tandem, accompagnati da guide che hanno pedalato insieme a noi. Voglio raccontarvi com’è andata.
L’escursione, tanto per cominciare, è stata organizzata dall’associazione In2thewhite insieme alla fondazione Silvia Parente, e ha visto radunarsi ben 55 partecipanti fra ciclisti non vedenti, ciclo-guide e ciclisti del Gruppo Ciclozenith Enogastrocicloculturale Beverara di Bologna. Molti hanno utilizzato le proprie biciclette. Noi non vedenti, naturalmente, utilizzavamo i tandem: 11 in totale.
Dal momento che non tutti i ciclisti potevano reggere lo stesso numero di chilometri, ci siamo divisi in due gruppi. Uno avrebbe percorso un giro più lungo di 90 km e 1400 metri di dislivello, mentre l’altro sarebbe partito poco più tardi per un giro di 55 km e 500 metri di dislivello. Io mi sono unita al secondo gruppo.

Eccoci quindi pronti a partire intorno alle 09:30. Procediamo verso le colline di Ozzano dell’Emilia, passando da San Lazzaro di Savena. I due comuni, che si trovano a sud-est di Bologna, sono adagiati fra l’antica via Emilia e le colline del Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. Si tratta di un territorio naturale ricco di ambienti e paesaggi molto diversi fra loro. Se decidete di esplorarlo, potrete avventurarvi nelle numerose grotte, ammirare rupi rocciose che si affacciano su conche simili ad anfiteatri naturali, ripidi e affascinanti calanchi. Il tutto punteggiato di castelli e borghi medioevali.
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Dopo il primo tratto percorso su strada asfaltata, entriamo appunto nel parco e iniziamo a salire dirigendoci verso il crinale fra val Zena e val Idice. Fiancheggiamo campi coltivati, prati e alberi arrossati dall’autunno. Una volta superato il crinale, proseguiamo lungo un sentiero in saliscendi che a tratti si affaccia su alcuni calanchi: vere sculture realizzate dalla mano della natura, che si presentano con le più svariate forme.

“I calanchi sono formazioni geologiche costituite prevalentemente da rocce argillose, e presentano pendii ripidi e privi di vegetazione”, mi spiega mentre pedaliamo Matteo, la mia guida. “Sono la testimonianza del fatto che diversi milioni di anni fa qui c’era il mare. Infatti questa zona è piena di fossili di conchiglie e animali marini“.
Mentre rifletto sul fatto che stiamo pedalando su quello che un tempo era un fondo marino, popolato di pesci e altre forme di vita acquatiche, raggiungiamo il crinale fra val Quaderna e val Idice, altro punto panoramico. Da qui, dopo una sosta, imbocchiamo il sentiero che scende verso val Idice.
Il percorso in discesa procede fra alberi di quercia, mentre il vento mi rinfresca il viso. È una strana sensazione, questa di “galoppare” tra i profumi della natura, sui tandem che balzellano veloci tra le asperità del sentiero proprio come se fossero cavalli in corsa.

Una volta arrivati in val Idice, procedendo lungo una strada sterrata raggiungiamo val Savena. Prima di terminare il nostro percorso, però, ci riuniamo all’altro gruppo. Appuntamento in trattoria per un meritato pranzo, e per chiacchierare della mattinata appena trascorsa e di altre future esperienze in sella ai tandem.
Una volta terminato il pranzo, i 15 km che ci separano dal punto di arrivo scorrono via in fretta. Anche questa volta è arrivato il momento dell’arrivederci. Sì, ci rivedremo sicuramente molto presto. Anche perché il calendario di iniziative e attività dellASD In2thewhite e della fondazione Silvia Parente è davvero molto denso. Già da giorni gli organizzatori sono alle prese con i preparativi per gli sport invernali, di cui avrò presto modo di parlarvi. Pensate che me li perda?
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