Trascorrere una giornata con le ciaspole sull’altopiano del Renon non è fantastico solo per il panorama. Ma anche per il fatto che si può evitare di usare l’auto.
Basta un volo in funivia per venire catapultati direttamente dalla città alla magia di un paesaggio innevato dove sbizzarrirsi con tutte le possibili attività invernali. Sci, naturalmente. Ma soprattutto passeggiate tra le mille sfumature del bianco, discese in slittino, percorsi di scialpinismo o con le ciaspole. Anzi, le “racchette da neve”. Perché qui in Alto Adige ti guardano quasi male se usi questo termine prettamente trentino. Questione di campanilismo, ma è inutile farli arrabbiare.
E sono proprio le racchette da neve che noi abbiamo scelto per trascorrere un’indimenticabile giornata sull’Altopiano del Renon. Un posto davvero particolare. Vuoi per i panorami e il silenzio incantato che offre. Vuoi perché ci si può arrivare in dieci minuti da Bolzano con la funivia. E una volta lassù, ci si può spostare con il bus e con il caratteristico trenino, dimenticandosi l’automobile.
Di più. Per volere proprio esagerare, adesso è possibile anche prendere il treno da Milano e arrivare a Bolzano senza cambiare. Perché dallo scorso 15 dicembre il Regio Express collega ogni giorno il capoluogo lombardo e quello altoatesino con due corse dirette (andata da Milano alle ore 6.43 e ritorno da Bolzano alle 16.57), grazie a un accordo tra le due regioni preso per favorire la mobilità sostenibile in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

Con le ciaspole sull’Altopiano del Renon, sotto la neve che fiocca
Le racchette, dunque. Perfette per andare alla scoperta dell’Altopiano del Renon sia sui percorsi battuti che nei traversi in neve fresca. Il giorno stabilito per l’escursione, però, il meteo non ci è amico. Varrà la pena di salire lassù per immergersi tra le nuvole e la nebbia? Un po’ riluttanti, ci infiliamo dentro la cabina della funivia che da Bolzano fa un salto di mille metri e arriva a quota 1220, approdando nella frazione battezzata forse con scarsa inventiva Soprabolzano. Ma tant’è, una volta il Renon era territorio quasi esclusivo dei bolzanini, che salivano lassù per godersi la “Sommerfrische”, la villeggiatura estiva al fresco.
Poi un po’ alla volta sono nati tanti piccolissimi centri, collegati dal trenino che attraversa l’Altopiano. Ed è proprio sul trenino che noi saliamo, per spostarci da Soprabolzano a Collalbo. La nostra guida è Peter Righi, responsabile per la sostenibilità dell’Associazione turistica del Renon. Che non perde il brio nonostante la neve cominci a fioccare e dei famosi panorami non si veda assolutamente nulla. Ma ha i suoi buoni motivi, e lo capiremo quando avremo sperimentato la magia bianca del Renon.
Da Collalbo, dunque, si arriva in pochi minuti con il bus 166 a Pemmern (1538 metri). E qui, una volta noleggiate le ciaspole (anzi, le racchette da neve), si sale con la cabinovia sopra quota 2000. Dei panorami tanto decantati, nessuna traccia. In compenso si è immersi in un silenzio ovattato. Sopra, sotto, intorno…tutto è candido. Un paesaggio da fiaba. Iniziamo a muovere i primi passi lungo un percorso battuto che procede in saliscendi.

Dopo un po’ si raggiunge quello che dovrebbe essere un punto panoramico: il Runder Tisch (Tavolo rotondo). Un’installazione dell’artista Franz Messner, che ha posizionato appunto un grande tavolo di legno e una serie di poltroncine girevoli su una sorta di balcone affacciato davanti alle montagne. Da lassù, quando brilla il sole, le regine delle Dolomiti si mettono in mostra: il Sassolungo, la Marmolada, le Odle, il Catinaccio… Oggi non ci è dato vederle, ma nessuno si rammarica. In compenso viviamo una giornata da esploratori artici. Soprattutto quando Peter decide di uscire dal percorso battuto e di inziare un lungo traverso in direzione della cima del Corno del Renon.
Le racchette procedono nella neve affondando a ogni passo. È facile perdere l’orientamento in mezzo a tutto questo bianco. Nonostante la neve fiocchi, il freddo non si sente. La salita scalda i muscoli. Si intravede sulla vetta la sagoma del Rifugio Corno del Renon, che però è aperto soltanto in estate. Nella stagione invernale bisogna accontentarsi del vicino Schofstoll (l’Ovile). Una volta era il ricovero delle pecore; oggi è uno Skibar in funzione durante i weekend. Ma noi siamo dotati di barrette energetiche e cioccolato, e non ci fermiamo.
Lungo i sentieri delle volpi e dei caprioli
Continuiamo a camminare. Sotto di noi si apre la Val Sarentino, un paradiso naturale ancora incontaminato. Chi ha fiato e gambe a sufficienza, sia in inverno che in estate può letteralmente perdersi seguendo i sentieri che dal Renon scendono verso Sarentino. Siamo a due passi da Bolzano, ma immersi “Into the Wild”. “È un territorio popolato da animali selvatici, ed è facilissimo incontrarli”, conferma Peter Righi. Sulla neve ogni tanto qualche traccia di volpe o di capriolo.
E gli orsi? “Da queste parti solo di passaggio – ci tranquillizza Righi -. Gli incontri pericolosi sono quelli con le femmine che difendono i cuccioli. Ma questo non è territorio di riproduzione”. In ogni caso, grazie al cielo in inverno gli orsi sono in letargo. E si spera abbiano il sonno profondo.
L’escursione continua. Con un giro ad anello torniamo verso il Corno del Renon e ci teniamo poco sotto la cima. A questo punto però ci siamo meritati una sosta. E quale sosta migliore di un piatto caldo al Rifugio Feltuner, posizionato a 2046 metri di quota, proprio ai piedi del Corno? Qui i piatti classici della cucina altoatesina vengono rivisitati in salsa gourmet: pasta al pino mugo con ragù di cervo, “pasta di Giuseppe” con speck e porri, salumi affumicati con rape… Ottimi i dolci, e ricercata la carta dei vini.

Per fortuna dopo la sosta non sono previste salite. Le racchette scivolano in discesa sulla neve fino a raggiungere la stazione intermedia della cabinovia. Si rientra poi a Pemmern per ripercorrere a ritroso l’itinerario fino a Bolzano. Ed è davvero con rammarico che si restituiscono le racchette da neve al noleggio. In ogni caso qui bisognerà per forza tornare. Non fosse altro che per vedere i famosi panorami sotto il sole. E a proposito: se volete una guida che vi accompagni a spasso per l’Altopiano, contattate l’Associazione Turistica Renon (tel. 0471.356100).
Altrimenti potete godervi una giornata di adrenalina pura il prossimo 8 marzo, giorno in cui si disputerà l’Horn Attacke. Un Vertical di 2000 metri di dislivello e 20 chilometri di lunghezza, con partenza da Bolzano e arrivo sulla cima del Corno del Renon. I primi 13 chilometri saranno di corsa, e i rimanenti sette si disputeranno con gli sci. Si può gareggiare sia individualmente che a coppie.

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