Tra le tante possibilità di trekking in Liguria, il sentiero che porta da San Terenzo alla Baia Blu si snoda in un paesaggio magico.
Parlare di Liguria e del suo territorio, significa entrare in un ambito geografico di grande privilegio, che nel corso della propria storia è riuscito ad entusiasmare artisti, scrittori, poeti. Scorci di paesaggio con montagne che precipitano nel mare, borghi che si adagiano su anse e rive, e del mare hanno sempre vissuto: con il lavoro, con la pesca, con l’ospitalità. Offerta dapprima nelle case dei pescatori, quindi nelle prime modeste residenze adibite ad hotellerie.
Piccoli agglomerati di abitazioni, arroccati in altura, sulle colline, compatti, a difesa del territorio, con proprie caratteristiche architettoniche. Case fortezze, unite le une alle altre, con piccoli passaggi e ristrette vie, i “caruggi”, quasi passaggi impenetrabili, caratteristici dei paesini di Liguria. Terre particolari, aspre e dure di salsedine, che con profondo e duro lavoro offrono prodotti di natura dalle grandi qualità.
La difesa del proprio territorio, dunque, e poi litorali e spiagge. Il tutto racchiuso nel modesto spazio disponibile, tra coste e monti, il tutto impervio, di non facile accesso, a rafforzare un senso di pacato privilegio, di silenzio che si scopre nell’andare per sentieri, viottoli, percorsi già tracciati da tempo immemore dagli abitanti dei luoghi. Che per i loro spostamenti e commerci erano soliti utilizzare le stesse vie che attualmente vengono percorse dagli amanti della natura e del trekking.
Solitamente non si tratta di percorsi agevoli e rilassanti, per la caratteristica conformazione dei luoghi, ripidi, frastagliati, immersi in una vegetazione intricata che addirittura cela visibilità.
Il nostro trekking in Liguria inizia a San Terenzo
A pochi chilometri dalla città di La Spezia, ecco il ridente paesino di San Terenzo, con le facciate delle case ben tenute e dai colori caratteristici di Liguria, tutto tinte pastello. Il borgo è strutturato intorno al suo castello del 1300, posto su uno sperone roccioso che chiude a sud-ovest la caratteristica baia di Lerici.
Circondato da verdi colline e da una lussureggiante macchia mediterranea, invita dalla piazzetta centrale, perpendicolare alle mura e al torrione del piccolo maniero, ad inoltrarsi verso la collina circostante, lungo il sentiero 413.
Un pendio lieve, attorniato da alberi e campi; un piacevole viottolo, la caratteristica “Creuza”, mattoncini centrali, leggermente convessi, in modo da far affluire la pioggia lateralmente, su acciottolato, lasciando così il passaggio percorribile, al riparo in inverno da fango e ghiaccio.
Dopo una ventina di minuti di leggera salita, si giunge in località Falconara, da cui si gode una stupenda vista su Lerici. Cento anni fa, nel settembre del 1922 , la collina esplose come un vulcano, e portò distruzione e lutti nelle famiglie di San Terenzo: oltre 140 morti e quasi 1.000 feriti. Infatti la polveriera lì costruita da pochi anni saltò in aria. Si disse per colpa di fulmini e saette, in una nottata di tregenda.
Da qui ci si inoltra per il sentiero 452, totalmente attorniati dalla vegetazione. Il percorso è tutto affacciato sul mare, e si snoda tra uliveti e quercete. In lontananza, frontalmente, il sinuoso profilo dell’isola della Palmaria, e seminascosta quella del Tino.
Questo panorama ci accompagna dolcemente, fino a presentarci l’insenatura della Baia Blu, dalle acque cristalline, uno dei luoghi più caratteristici e fascinosi dell’intera Liguria. È racchiusa tra Punta Galera (a sinistra di chi scende) e Punta Santa Teresa (dalla parte opposta) con le possenti mura del Forte Pianelloni, eretto come batteria di cannoni nel 1889. Un’insenatura che rapisce per tanta tranquillità e bellezza. L’unico suono che giunge alle orecchie è il mormorio del mare.
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Nel verde, a mezza costa, si individuano alcuni cartelli che segnalano la presenza di un piccolo orto botanico: varie specie di piante caratteristiche della zona come santolina insularis, cistus salvifolius, armeria maritima, helichrysum italicum. Una lussureggiante vegetazione che giunge gradatamente a lambire la spiaggia.
Flutti e sabbia finissima ci accolgono in questo luogo ancora dove la natura è ancora padrona. Il tempo trascorre, non ci si accorge della sera e delle ombre che stanno avanzando. È ora di ripercorrere il cammino al contrario.
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