M12: una sigla di identificazione. L’orso che il 6 giugno scorso è stato investito e ucciso sulla superstrada tra Merano e Bolzano non ha ancora un nome ufficiale, ma ha già trovato la sua dimora permanente. Per M12, maschio di due anni, la giunta della Provincia autonoma di Bolzano ha scelto infatti il Museum Ladin Ursus Ladinicus a San Cassiano. Qui verranno conservati i resti del giovane plantigrado, insieme a quelli dei suoi antenati di 50.000 anni fa.
L’incidente di giugno è stato spaventoso. Le due persone a bordo dell’auto sono rimaste fortunatamente illese; ma con i suoi 110 kg, M12 è stato scaraventato sul lato della strada ed è morto sul colpo. L’Alfa Giulietta, semidistrutta, ha preso fuoco poco dopo che gli occupanti sono riusciti a lasciare l’abitacolo. La recinzione che delimita la carreggiata della strada riesce a tenere lontano cervi e caprioli, ma non rappresenta purtroppo un ostacolo per l’orso, animale molto agile e buon arrampicatore.
Gli orsi che raggiungono l’Alto Adige fanno parte del progetto di ripopolamento «Life Ursus» avviato ormai da alcuni anni e finanziato mediante i fondi LIFE dell’Unione Europea. Mentre le femmine rimangono nel territorio dove sono nate, i giovani maschi, una volta raggiunti i 3-4 anni, iniziano a migrare.
Una di queste migrazioni è risultata appunto fatale per M12, identificato la scorsa primavera nei pressi di Nauders in Austria. Apparteneva alla stessa cucciolata di M13, osservato nelle ultime settimane nei pressi del Passo del Giulia, in Svizzera, e di M14, investito lo scorso 21 aprile nei pressi di Ponte Gardena. L’identificazione è stata possibile grazie all’analisi genetica condotta dai laboratori dell’Ispra.

M12 è conservato ora al Museum Ladin Ursus Ladinicus di San Cassiano. Nella nuova struttura sono custoditi reperti che vanno dalla formazione geologica delle Dolomiti, con splendidi fossili, fino alla storia della scoperta dell’orso. Parti originali – come denti e crani -, installazioni video e un intero scheletro di orso delle caverne accompagnano la descrizione di ambiente e condizioni di vita dell’Ursus ladinicus.
Per chi è allenato, ogni giovedì, dal 28 giugno al 6 settembre, ci si incammina sulle orme dell’orso: l’impegnativa escursione guidata alla Grotta delle Conturines si svolge con gli accompagnatori dell’Ufficio Parchi naturali. Parte dalla Capanna Alpina (1.726 m) e, dopo circa quattro ore di cammino attraversando dei ghiaioni, arriva appunto alla Grotta delle Conturines (2.800 m). La caverna dell’Ursus ladinicus, scoperta nel 1987, era piena di ossa dell’orso delle caverne, animale completamente vegetariano che visse 40.000 anni fa durante una fase più calda dell’ultima glaciazione.
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