I divieti sempre più stretti imposti per difendersi dal Coronavirus hanno blindato in casa anche i runner. Ma c’è chi è riuscito a correre una maratona sul balcone. Come il francese Elisha Nochomovitz.
Il running ai tempi del Coronavirus è anche questo: riuscire a correre un’intera maratona sul balcone di casa. Quando il contagio era ancora all’inizio, e si sperava restasse localizzato in Cina, i giornali ci avevano già raccontato imprese del genere.
Per esempio quella di un maratoneta che era riuscito a correre per 50 km intorno ai tavoli di casa. Si trattava di Pan Shancu, che nella città di Hangzhou aveva creato una pista da allenamento “domestica”, riuscendo a percorrerla per ben 6.250 volte.
Pensavamo che queste fossero performances da “ultima spiaggia” che solo un cinese poteva essere in grado di fare. E invece no. Adesso che il Coronavirus è arrivato in Europa, anche noi abbiamo i nostri “eroi”. Per esempio Elisha Nochomovitz, un francese di 32 anni (nella foto sopra, tratta dal sito della Cnn).
Tremila giri intorno al balcone
Elisha, che vive nella città di Balma, poco lontano da Tolosa, e lavora in un ristorante, ha deciso di compiere un’impresa davvero fuori del comune. E di dedicarla a tutti i medici e al personale sanitario che sta lottando in prima linea contro l’epidemia. Ha corso i 42 km (e 195 metri) di una maratona sul suo balcone di casa, che misura circa tre metri di lunghezza.
Per portare a termine la sua personalissima sfida, Elisha ha impiegato 6 ore e 48 minuti, effettuando qualcosa come 3.000 giri del balcone. A supportarlo in questa folle impresa, la sua ragazza. Che durante la corsa lo riforniva di Coca-Cola e M&M’s.
“L’idea? Mi è venuta quando è stata annullata la maratona di Barcellona, che avrei dovuto correre il 15 marzo scorso – ha raccontato Elisha Nochomovitz -. Certo, correre sul balcone non è la stessa cosa. Ma comunque è stata un’esperienza interessante”.
Anche in Sardegna non si scherza
Un’esperienza che forse troverà presto emuli anche in Italia. Dove c’è già qualcuno che si sta allenando: il nostro collaboratore Gian Gavino Buseddu, di Sassari. Ultramaratoneta di lungo corso (ha raccontato su Action Magazine il suo Passatore), ha cominciato a macinare chilometri sul balcone di casa. Lungo – come nel caso di quello di Elisha Nochomovitz – circa tre metri.

“Sassari è stato il primo Comune italiano a vietare da subito anche l’attività motoria all’aperto – racconta Gian Gavino -. All’inizio mi ero rassegnato. Ma poi ho cominciato a sentire l’esigenza fisica di muovermi. Ho iniziato per gradi questa specie di allenamento sui generis. La prima volta una mezz’oretta, e poi ho allungato. Ieri sera ho corso per poco più di un’ora, e ho coperto 6 km“.
La segregazione in casa sarà probabilmente ancora lunga, e il nostro Gianni avrà parecchio tempo a disposizione per i suoi allenamenti. La sfida: battere Elisha. Noi #restiamoacasa e tifiamo per lui.
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