Una decisione davvero in controtendenza: trascorrere una vacanza a Loano, in Liguria. In un hotel sul mare, che è stato progettato come una nave da crociera. Nel nome dello “staycation” e per riscoprire le ferie anni ’60.
Diciamo la verità: se non si fosse verificata la “tempesta perfetta”, cioè la congiuntura di una serie di circostanze (il Covid, un braccio al collo, una madre super-anziana da portare al mare), mai nella vita mi sarebbe venuto in mente di programmare una vacanza a Loano. Un po’ perché – da ligure quale sono – ho sempre preferito tenermi alla larga dalla Riviera e dai suoi “mugugni”. Un po’ perché sono allergica alle spiagge e agli ombrelloni. Un po’ perché detesto i luoghi affollati. E un po’, lo ammetto, per snobismo.
Ma quest’anno sono cambiate le carte in tavola. Impossibile avventurarsi in viaggi on the road in giro per il mondo. E comunque con un braccio fuori uso sarebbe stato tutto troppo complicato. Eccomi quindi a Loano, provincia di Savona, che sta alla Liguria come il Profondo Sud sta all’America. Perché, qui come là, l’identità regionale si tocca con mano. Nel bene e nel male.

Sull’ospitalità ligure, si è sempre fatto del gran cabaret. Le battute si sprecano. Probabilmente a ragione. Ci sono assessori al turismo (di cui per carità non faccio nomi) che dichiarano senza pudore: “L’ospite migliore è quello che prenota, paga e poi non viene”. Sulle spiagge pochi affittano mosconi e pedalò, perché rubano posto agli ombrelloni e “fanno casino”.
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Ma quest’anno la storia è diversa. La malasorte sembra essersi accanita sulla Liguria. Tra il Coronavirus e i disastri sulle autostrade, buona parte dei turisti ha dato forfait. E così – un po’ per solidarietà e un po’ per curiosità – eccomi a Loano.
Perché proprio qui? Perché ho scoperto che – a dispetto dello scarso appeal mediatico di questo paese – Loano ha tutte le carte in regola per proporsi come meta vacanziera di tutto rispetto. Tanto per cominciare, il suo porto turistico è il numero uno in Italia (e tra i cinque più efficienti e attrezzati d’Europa). Un bel primato, se si considera che nelle vicinanze non c’è nulla di particolarmente attrattivo per chi naviga.
“Non ci sono le Calanques della Costa Azzurra, né il promontorio di Portofino o i Faraglioni di Capri. Qui al massimo si arriva all’isola Gallinara, su cui per altro non si può nemmeno sbarcare – considera Uberto Paoletti, direttore dello Yacht Club Marina di Loano (marinadiloano.it) -. Qui per attirare i diportisti bisogna rimboccarsi le maniche e offrire il massimo in fatto di servizi e accoglienza. Ed è proprio questa la nostra strategia”.
Una vacanza a Loano nell’hotel dello Yacht Club
Una strategia a quanto pare vincente, dato che la marina lavora a pieno ritmo. E poi c’è l’Hotel dello Yacht Club: posizionato proprio sul molo centrale, è stato progettato come se fosse una nave ormeggiata tra catamarani e barche a vela. Sul ponte più alto, il solarium con piscina idromassaggio, da cui si gode la vista del paese, della costa e dell’isola Gallinara. “Custode” della piscina è Giancarlo, in perenne lotta con le papere e i gabbiani che cercano di atterrare in questa specie di oasi azzurra appena i clienti dell’albergo si allontanano.

Beh, diciamo la verità: persino per una come me, che non riesce mai a stare ferma, qualche giorno in questo posto con la “spina staccata” ha un suo perché. Tanto più che comunque Loano offre anche una serie di attività più dinamiche. Quest’anno a causa del braccio al collo non ho potuto approfittarne, ma conto di rifarmi prossimamente.
Per esempio, le grotte. Poco lontano da Loano, ci sono infatti due bellissimi siti speleologici aperti al pubblico. Si tratta delle Grotte di Toirano e di quelle di Borgio Verezzi . Basta dotarsi di scarpe con un buon grip e abbigliamento adeguato (all’interno la temperatura è di circa 16 gradi), per avventurarsi in uno scenario suggestivo dove le concrezioni hanno creato sculture di roccia di ogni forma e colore.
Trekking sull’Alta Via dei Monti Liguri
Chi ama il trekking, può scegliere tra una serie di percorsi che corrono sulle colline dell’entroterra. Prima tra tutti l’Alta Via dei monti Liguri, che attraversa la regione per circa 440 km. La si può raggiungere in pratica da ogni località, per percorrerne alcuni tratti. La sezione di Loano del CAI, poi, è a disposizione per fornire indicazioni sui sentieri e sulle attività da praticare. La frazione di Verzi è il classico punto di partenza per escursioni a piedi o in mountain bike sui sentieri del monte Carmo.

Per le escursioni in barca a vela, ci si può rivolgere ad Hakuna Matata , una no profit che organizza uscite in mare a base di snorkeling e relax, ma anche per avvistare i cetacei. O ancora, veleggiate notturne e giornate a bordo con bambini e persone diversamente abili.
Per chi ha voglia di passeggiate rilassanti, la spiaggia di Loano (un’eccezione in Liguria) è lunga due chilometri e da oltre dieci anni ottiene regolarmente la Bandiera Blu. E in paese – lungo la passeggiata a mare, al Parco delle Rose e al Parco Don Leone – sono state attrezzate aree fitness per gli allenamenti outdoor.
Da segnalare: la spiaggia dello Yacht Club Marina di Loano, accessibile al pubblico, è suddivisa in quattro sezioni. Per famiglie, per il relax, per lo sport e per chi va al mare con il cane. A ognuno la sua, insomma. Il resto sono tutte chiacchiere da ombrellone. Noiose, scontate, mai impegnative, e proprio per questo a volte così rilassanti.

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