Basso impatto ambientale e alta concentrazione di emozioni. Vi raccontiamo la nostra vacanza in Svizzera con il Trenino Verde delle Alpi.
Il caldo impazza, e chi non è ancora partito per le ferie ha bisogno di trascorrere almeno i weekend a contatto con la natura. Ecco allora l’idea di organizzare qualche giorno nel cuore delle Alpi Svizzere. Puntando al rispetto dell’ambiente e spostandosi esclusivamente con mezzi pubblici e a piedi.
La nostra scelta è caduta sull’offerta del Trenino Verde delle Alpi che collega Domodossola con Berna, attraversando luoghi suggestivi dell’Oberland Bernese. Qui c’è solo l’imbarazzo della scelta su cosa fare, sia che si opti per una vacanza attiva al 100%, sia che si preferisca cercare luoghi rilassanti e rigeneranti.
Per raggiungere Domodossola, il nostro viaggio inizia in treno da Milano. In un’ora e mezza arriviamo a destinazione, con un viaggio panoramico lungo il Lago Maggiore. Muoversi è molto semplice, basta un unico biglietto: il Swiss Travel Pass che permette di viaggiare su tutti i mezzi pubblici svizzeri e sui collegamenti Italia – Svizzera. In più offre numerosi vantaggi e sconti in musei e altre attrazioni.
A Domodossola cambiamo per prendere il trenino Verde (partenza ogni ora) che, dopo aver attraversato in pochi minuti lo storico traforo ferroviario del Sempione, inaugurato nel 1906, arriva a Briga, in Canton Vallese.
Una cosa molto interessante, sia per chi ha il Swiss Travel Pass che per chi ha la carta giornaliera del trenino, è che è possibile salire e scendere a ogni fermata. Per visitare e scoprire tutti i luoghi che si incontrano durante il percorso.
Prima fermata del Trenino Verde delle Alpi: Kandersteg
Per il nostro primo giorno di vacanza, la scelta è di proseguire la corsa fino a Kandersteg, nel cuore delle Alpi Bernesi. Da Briga il trenino percorre quella che viene chiamata “rampa sud”, un ardito tracciato a strapiombo sulla Valle del Rodano, con incredibili scorci panoramici sul fondovalle. Si arriva a Goppenstein, spartiacque tra il Canton Vallese e quello di Berna, e da qui inizia il traforo del Lötschberg, una galleria ferroviaria lunga 14,6 chilometri, che esce appunto in corrispondenza della stazione di Kandersteg.
Dopo circa tre ore di viaggio da Milano, scendiamo quindi a Kandersteg, a circa 1.200 metri di quota, e abbiamo tutta la giornata a disposizione per goderci la montagna. Kandersteg è un famoso luogo di villeggiatura, dotato di ogni comfort e servizi, luogo di partenza di escursioni sia a piedi che in bici, di ogni livello e difficoltà. Il paese è adagiato in una stupenda conca soleggiata, circondata da svettanti e severe vette alpine che superano i 3000 metri.
Tra le tante possibilità scegliamo di salire al lago di Oeschinen, patrimonio mondiale dell’Unesco e considerato uno dei più bei laghi di montagna delle Alpi. È raggiungibile a piedi direttamente dalla stazione di Kandersteg, percorrendo un bel sentiero che richiede circa un’ora e mezza di cammino. Oppure in alternativa 20 minuti dalla stazione di monte della cabinovia che parte dal centro città.
Quando si arriva al lago, ci si trova davanti qualcosa di unico ed inaspettato: una gigantesca conca alpina che, grazie alle acque dei torrenti glaciali che scendono dalle cime, creano un bacino scintillante e suggestivo.
Lungo le sponde del lago di Oeschinen si trovano ristoranti di montagna, per una sosta gustosa e ristoratrice. Oltre a luoghi isolati dai quali immergersi in acqua per una bella nuotata. Ma è anche possibile noleggiare una barca a remi per esplorare il lago.
Alla scoperta delle grotte di San Beato
Ritornati a Kandersteg camminando tra verdissimi pascoli alpini, riprendiamo il Trenino Verde delle Alpi in direzione di Thun. Per proseguire poi da qui, usando i mezzi pubblici cittadini, fino alle Grotte di San Beato che si trovano a picco sulle sponde del Lago di Thun, a circa 30 minuti dal paese, in corrispondenza della fermata Beatushöhlen della linea 21.
Per arrivare all’ingresso delle grotte bisogna camminare 10 minuti in salita, lungo un sentiero che attraversa più volte il torrente che fuoriesce dalla grotta e che forma spettacolari cascate. Le grotte devono il loro nome a una leggenda. Si racconta che a liberarle dal drago che le abitava fu appunto san Beato, un monaco itinerante irlandese che poi scelse questi anfratti naturali per raccogliersi in preghiera e vivere la sua santità.
Dell’esteso sistema di grotte che penetra nelle viscere del massiccio del Niederhorn, ad oggi sono stati esplorati circa 14 chilometri. Di questi, circa un chilometro – con 86 metri di dislivello – è visitabile autonomamente tutto l’anno, ben illuminato ed adatto a tutti. Trattandosi di una grotta, al suo interno la temperatura è costante e si aggira tra gli 8 ed i 10 °C.
Durante il percorso, oltre allo spettacolo creato dai corsi d’acqua che hanno formato laghi, cascate e toboga, è possibile ammirare stalattiti e stalagmiti di ogni forma, dimensione e colore. Ancora oggi l’acqua continua a modellare l’interno della grotta, quando questa viene allagata dalle piene dei torrenti. E ci sono specie floreali e faunistiche che riescono a crescere in questi ambienti estremi.
Per approfondire il tema, facciamo anche una visita al piccolo museo che si trova in prossimità dell’ingresso e che racconta la storia del complesso carsico del Niederhorn e della sua esplorazione.
Una serata a Thun
La sera si avvicina e rientriamo a Thun, dove troviamo una città animata, con numerosi locali disposti lungo l’Aare, il fiume che attraversa la città. Sono pieni di gente che si gode l’aperitivo o si prepara per cenare, sotto lo sguardo vigile dell’imponente mole del castello che, con la sua torre edificata fra il 1180 e il 1190, è il simbolo di Thun.
La città offre alloggi adatti ad ogni esigenza, così come ristoranti che propongono i piatti tipici della zona, magari reinterpretati in chiave moderna, oppure ricette mediterranee o esotiche. C’è solo l’imbarazzo della scelta.
E dopo cena, ci godiamo l’atmosfera della città con una bella passeggiata lungo le vie acciottolate del centro storico e della Obere Hauptgasse, nota per suoi marciapiedi sopraelevati, che consentono ai pedoni di camminare su un percorso separato dalla strada.
Si ritorna a Kandersteg con il Trenino Verde delle Alpi
Affascinati dalla bellezza della conca di Kandersteg, decidiamo di tornarci il mattino dopo, sempre utilizzando il trenino Verde, che questa volta risale la valle lungo la “rampa nord”. La nostra metà è l’altro lato della valle: Allmenalp, idilliaco alpeggio immerso in una stupenda conca valliva sospesa.
Per raggiungere la soleggiata terrazza dell’Allmen-Beizli, decidiamo di utilizzare la piccola funivia che sale fino ai 1.725 metri di quota dell’alpe. Durante la salita è possibile osservare gli escursionisti impegnati sulla via ferrata che raggiunge l’alpeggio con due percorsi di circa 500 metri di sviluppo e 400 metri di dislivello: uno più classico, e uno più aereo e acrobatico, adatto solo a persone che non soffrono di vertigini e hanno esperienza di ferrate.
Da Allmenalp il panorama sul fondovalle e i 3000 della zona è unico. L’alpeggio è punto di partenza di numerose escursioni: ce ne sono per chi ricerca un percorso facile e breve, ma anche per chi vuole fare una lunga camminata di montagna come quella che risale l’intera valle fino alla vetta del Bunderspitz. In questo caso si arriva a 2.546 metri di quota. La cima è raggiungibile dalla stazione a monte della funivia in poco meno di tre ore con circa 750 metri di dislivello, itinerario adatto a chi ha un discreto allenamento. Il panorama che si gode dalla vetta spazia a 360° su tutte le cime alpine della zona.
La nostra giornata prosegue poi rientrando a Allmenalp e prendendo il sentiero panoramico che scende a Kandersteg.
Approfittando delle lunghe giornate estive, ci attardiamo a Kandersteg per una merenda in uno dei numerosi locali del paese, prima di riprendere il Trenino Verde delle Alpi che ci porterà direttamente a Domodossola. Lungo il viaggio fissiamo nella nostra mente i paesaggi ed i luoghi di questi giorni, guardando il sole che inizia a calare sulle montagne, con la promessa di tornare e continuare il nostro viaggio di esplorazione di queste suggestive vallate.
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