Non solo movida, escursioni culturali e spiaggia. La vacanza in Grecia sull’isola di Ios è all’insegna degli sport acquatici.
Se volete concedervi una vacanza in Grecia che includa relax ma anche del sano sport acquatico, una meta che fa per voi è sicuramente Ios. Piccola isola nella parte meridionale delle Cicladi, ormai da diversi anni è meta di molti giovani alla ricerca di svago, di ottimi cocktails, di bellissime spiagge e mare cristallino dove potersi divertire e rilassare.
Chi vuole però continuare a tenersi in allenamento o desidera provare nuove emozioni sportive, può cimentarsi in svariate attività: nello sci nautico, nel diving, nello snorkeling, nelle escursioni in canoa o in pedalò…
Si comincia con una visita al Partenone di Atene
La nostra vacanza in Grecia inizia nel modo più classico: la visita di Atene, con la sua imponente Acropoli (dove io che sono non vedente ho potuto sfiorare, tra le altre cose, le colonne del Partenone) e i bellissimi musei. Qui posso toccare statue di dei, guerrieri e personaggi illustri, capitelli, vasi ben conservati, armi. Grazie alle mie mani, riesco a fami un’idea dello splendore dell’arte greca.

Dopo il breve soggiorno ad Atene, io e il mio compagno sbarchiamo ad Ios, con l’intento di riposarci un po’ dopo aver macinato svariati chilometri nella capitale.
La vacanza in Grecia sull’isola di Ios comincia a Mylopotas
Il nostro alloggio si trova vicino alla spiaggia di Mylopotas (una delle più gettonate insieme a quelle di Magganari e Agia Theodoti), dove decidiamo di recarci quasi subito l’arrivo sull’isola. Lì – oltre agli ombrelloni in legno e paglia, al mare immobile e limpido – ci troviamo davanti al gazebo di Water Sports and Diving, l’organizzazione che propone sci nautico, snorkeling, diving e una serie di altri sport come windsurf, wakeboard, canoa, kayak… Oltre a tour dell’isola in barca e giochi acquatici.
“Siamo attivi da circa quarant’anni”, mi racconta Maria, che insieme alla sua famiglia gestisce il centro, “e siamo aperti da aprile fino a metà ottobre”.

Quando le chiedo come trascorrono solitamente l’inverno, mi risponde: “Su quest’isola siamo 2.000 abitanti, la nostra vita è semplice ma di alta qualità. Si può giocare a calcio, basket, tennis… A volte ci manca il fatto di non avere un teatro o un cinema, oppure una città vicina in cui trascorrere il weekend. Ma dopo il delirio (detto in senso positivo) dell’estate, abbiamo davvero bisogno di questi mesi di tranquillità”.
Prima i giochi sul gonfiabile, poi le immersioni
Il giorno successivo al nostro arrivo, decidiamo di provare il gioco acquatico principale: consiste nello stendersi su alcuni gonfiabili, farsi trascinare da un motoscafo a velocità sostenuta, cercando di non cadere in acqua in curva. Impresa molto ardua: “È un po’ come andare sulle montagne russe!”, osserva il mio compagno.
Si può essere presi inizialmente dalla paura e ci si tiene stretti alle maniglie del gonfiabile con tutte le forze cercando di resistere. Ma se lo scafista decide di rendere il tutto molto adrenalinico, è quasi impossibile restare attaccati e si viene scaraventati in acqua, a causa della forza centrifuga in curva. Detto così, può sembrare traumatico, ma, fidatevi: è più divertente provare l’esperienza che leggerne al riguardo!

Fissiamo anche due immersioni: si tratta della prima prova subacquea per il mio compagno, e di una piccola immersione da terra per me, nelle immediate vicinanze della spiaggia. Nonostante il mio brevetto advanced, questa volta raggiungo solo gli 8 metri di profondità, cosa di cui non mi rattristo affatto considerando il lungo periodo trascorso senza potermi immergere e il fatto che non conosco la mia guida.
Una passeggiata subacquea e la prima lezione di sci nautico
Nel mio giro subacqueo, tra le altre cose, posso anche accarezzare una grossa, morbida spugna. Avrei voluto raggiungere ed esplorare un relitto della Seconda Guerra Mondiale, a circa 16 metri di profondità, ma la barca per raggiungere il punto esatto di immersione purtroppo non è disponibile.
Decido anche di fare la prima lezione di sci nautico, sport che desideravo provare da tempo. La prima prova non mi soddisfa, nonostante i complimenti dell’istruttore, perciò decido di fissare una seconda lezione poco prima della ripartenza per l’Italia. Questa volta va molto meglio, riesco almeno ad alzarmi subito in piedi sugli sci tenendomi alla barra del motoscafo. Visti i progressi, l’istruttore decide di farmi usare la corda, ma questo tentativo va meno bene. Ormai però è diventata una questione di principio, e sicuramente ci riproverò!

Insomma tra sport, bagni, qualche giretto fra le stradine, i ristoranti e i pub di Chora (villaggio principale), alla fine giunge il momento di dire arrivederci a quest’isola davvero ospitale, consigliata anche per l’accessibilità dei costi. Tra l’altro dall’inizio di luglio c’è stato un ritorno alla quasi normalità: niente coprifuoco e nessuna restrizione. Resta solo l’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto e nei luoghi chiusi.
Leggi anche: Io, atleta non vedente, vi racconto la mia gara di sopravvivenza
© riproduzione riservata