Questa volta abbiamo voluto cimentarci in una discesa “a la moda vegia”, vale a dire in un’uscita in mountain bike alla vecchia maniera. Su terreni vergini, un po’ come fanno con gli sci i freerider.
Per chi ha vissuto l’epoca pionieristica delle ruote grasse, la mountain bike era soprattutto libertà e scoperta. I mezzi non permettevano grandi evoluzioni, ma lanciarsi da un pendio sconosciuto, andare alla ricerca di nuove linee, o sperimentare il “foliage alarm”, erano situazioni all’ordine del giorno.
Come potete vedere nel video che segue, ho cercato di mischiare un po’ le carte alternando tratti sui single track sicuri e conosciuti, a improvvisazioni nei boschi che circondano l’alpe Camasca.
Un esperimento interessante, un’attitudine che si avvicina molto all’interpretazione del free ride sciistico, fatto di linee improvvisate, di boschetti e di alcune sorprese.
La partenza del nostro esperimento è dal monte Mazzuccone, per gli amici l’aquila. Un cocuzzolo nell’alto Piemonte da cui il panorama è di quelli fuori categoria. Monti, laghi e ghiacciai circondano questa guglia da cui lanciarsi è sempre un piacere.
Pedalare in mountain bike alla vecchia maniera nel mezzo di un bosco
Tutti noi sappiamo come condurre la bici sui trail più familiari, abbiamo ormai imparato a farla scorrere, anticipare le curve. Ollare e alleggerire son termini familiari. Ma come si deve interpretare un bosco senza sentieri? Una faggeta è simile ad un bosco di pini piuttosto che ad un castagneto?
Domande più affini a una rivista di botanica piuttosto che a chi mastica le ruote grasse, ma in effetti se la posizione in sella non cambia, a rendere differente il modo di interpretare la bici è proprio l’ignoto che abbiamo davanti a noi. Quindi sguardo avanti, velocità più controllata e tratti abbastanza brevi per cercare di avere sempre idea di dove ci troviamo.

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Infatti i punti di riferimento all’interno di una pineta non sono molto chiari, quindi è importante fermarsi ogni tanto per orientarsi e per capire se la linea scelta porta da qualche parte, oppure ad un certo punto ci troviamo costretti a un portage inatteso (evento accaduto…).
A parte questi incidenti di percorso, è stata un’avventura interessante, sicuramente da ripetere. Magari anche su qualche bel pratone su montagne più alte. Per adesso godetevi queste immagini e buone pedalate.
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