I francesi, che la sanno lunga, hanno deciso di mettere un freno alle proteste di chi va in montagna ma non sopporta le mucche, il canto dei galli, le campane… E noi? Non possiamo essere da meno. Ecco le nostre petizioni in vista delle vacanze in montagna 2021.
Quando s’incazzano, i francesi lo fanno per davvero. Lo sapeva bene Paolo Conte, che nella sua magistrale Bartali (secondo Jovanotti la “canzone definitiva sul ciclismo”) sottolineava lo stato d’animo dei tifosi transalpini nei confronti del campione toscano e dei suoi tifosi, ovviamente italiani.
Così non stupiscono i cartelli “Attention village francaise- vos pénétrez a vòs risque et périls” (Attenzione villaggio francese, entrate a vostro rischio e pericolo) collocati all’ingresso di alcuni borghi di montagna francesi. Segue l’elencazione dei pericoli: qui suonano le campane della chiesa, qui il gallo canta, qui ci sono mandrie di mucche alcune anche con i campanacci al collo, qui i trattori dei contadini sono spesso all’opera.
Alla lista, accompagnata come se non bastasse da immagini esplicative, segue un inequivocabile consiglio: “Se voi non sopportate tutto ciò, questo non è un buon posto per voi”! Insomma, girate alla larga, non venite qui per poi lamentarvi.
Uno scherzo? Un’esagerazione? Affatto! Anche in Italia gli “amanti” della montagna pronti a lanciare petizioni online per far tacere mucche e campane sono numerosi, supportando il loro illuminato pensiero con infuocati post sui social. Che non di rado tirano in ballo la Costituzione, i Patti Lateranensi, i sacri principi del veganesimo.
Tra gli effetti collaterali del Covid si segnalano inoltre i danni causati al PIL da mucche e trattori che passano nei pressi degli sfortunati smart-worker costretti a lavorare sulla terrazza con vista sul Monte Bianco o sulle Tofane. E via di petizione.
Spinto dall’amore per il mio Paese e per dimostrare ai francesi che noi sappiamo affrontare in modo democratico anche le questioni più delicate, lancio anch’io qualche petizione. Vi invito caldamente a sottoscriverle su change.pirl
Dieci petizioni per le vacanze in montagna 2021
Petizione 1. Cancellare i ghiacciai. Il riverbero può causare danni alla vista e comunque inibisce la corretta lettura del display dell’i-phone.
Petizione 2. Prosciugare i torrenti in quota. L’inquinamento acustico è una delle calamità del nostro tempo, affrontiamo il problema alla fonte.
Petizione 3. Abbattere, o almeno limare, le montagne che tolgono ore di sole ai centri storici delle località di villeggiatura allo scopo di ridurre i consumi energetici (ovvero più luce, meno corrente elettrica e spese per il riscaldamento).
Petizione 4. Consentire il libero accesso delle auto anche sulle strade poderali in alta quota. Si ridurrebbe la possibilità di infortuni degli escursionisti alleggerendo di conseguenza il lavoro delle strutture ospedaliere.
Petizione 5. Eliminare i parcheggi a pagamento nelle località alpine. In questo modo si potrebbero assumere meno vigili/ausiliari della sosta a beneficio delle casse comunali.
Petizione 6. Abolire l’allevamento in quota. I prati sarebbero finalmente liberi da animali ed escrementi che occupano spazi meglio utilizzabili (es. sdraio e tavolini da campeggio).
Petizione 7. Trasferire in pianura i residenti delle località di villeggiatura. Si azzererebbero così le discussioni tra local e turisti.
Petizione 8. Abolire ogni servizio di nettezza urbana. Basta con gli operatori ecologici che puliscono strade e svuotano cassonetti, magari il mattino presto, utilizzando mezzi inquinanti e che favoriscono il formarsi di ingorghi stradali.
Petizione 9. Divieto assoluto di concimazione dei campi. La puzza è insostenibile, per quanto possa rappresentare un efficace test per capire se si ha contratto il Covid (ma chissenefrega del virus, a noi non tocca).
Petizione n. 10. Abolire la religione. Campane e muezzin sono insopportabili nemici del meritato riposo. Anche funerali e processioni non si conciliano con il corretto ritmo della vacanza.
Petizione n.10+1. Esporre al pubblico ludibrio chiunque abbia preso sul serio quanto sopra e pensato di sottoscrivere due delle petizioni presentate (una volta si può sbagliare, dài).
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