Beniamino Porcheddu è un triatleta e vive in Sardegna. È lui ad accompagnarci alla scoperta dei percorsi per allenarsi durante l’estate. Nel segno di una vacanza outdoor ad Alghero.
Anche quest’anno, per la maggioranza degli italiani le vacanze saranno in patria. Poco male, perché abbiamo la fortuna di vivere in un Paese bellissimo e dotato di tutte le attrattive: montagne, colline, città d’arte e migliaia di chilometri di coste affacciate sul mare.
A proposito di mare, uno dei più spettacolari è certamente quello della Sardegna. E proprio qui vogliamo “accompagnarvi” grazie a una guida speciale: Beniamino Porcheddu, che ad Alghero gestisce una struttura turistica specializzata nell’accogliere gli appassionati di sport outdoor: il Flowery Inn Villa. Già, perché Beniamino è un triatleta di quelli che quando gareggiano non fanno prigionieri. E ama così tanto correre, nuotare e pedalare, che coinvolge i suoi ospiti nelle diverse attività.

Se quindi durante le vacanze non volete farvi mancare la vostra dose quotidiana di allenamento, questo è il posto giusto. Senza contare che Alghero è una città come poche. Affacciata sulla Riviera di Corallo, ha un cuore medievale che batte all’interno di imponenti Bastioni costruiti nel XVI secolo sotto il dominio catalano.
La vacanza outdoor ad Alghero comincia con una corsa sul lungomare
“Questo è un posto meraviglioso, che io conosco palmo a palmo – racconta Beniamino Porcheddu – e mi piace condividere queste bellezze con i miei ospiti. Li aiuto a trovare i percorsi più adatti, a organizzare gli spostamenti, a stabilire le tappe in base al tempo a disposizione. E se vogliono, li accompagno nelle uscite”.
Tanto per cominciare, proprio fuori dal Flowery Inn Villa passa la pista ciclabile che attraversa Alghero. Un percorso di una decina di chilometri tra andata e ritorno, che può essere coperto di corsa o in bicicletta e costeggia il mare. Tutto su fondo asfaltato.

La ciclabile confluisce poi nella strada statale che arriva fino a Capo Caccia. In questo caso la lunghezza tra andata e ritorno diventa di una cinquantina di chilometri, tutti da pedalare a bocca aperta: infatti questa parte del litorale, la Riviera del Corallo appunto, offre panorami unici. Da Capo Caccia partono poi i 654 gradini della Escala del Cabirol: una scalinata che scende vertiginosamente verso il mare e raggiunge l’ingresso della Grotta di Nettuno, all’interno della quale si passeggia tra colonne a canne d’organo, filamenti e vele di calcare, cristallizzazioni di calcite dalle forme più bizzarre.

Com’è bello nuotare in acque libere con vista sulle dune
Anche gli amanti del nuoto non restano delusi. Perché una vacanza outdoor ad Alghero offre la possibilità di cimentarsi in baie riparate dal vento e delimitate da spiagge di dune. “Due gli spot che consiglio: Lido Mariapia e il Lazzaretto – spiega Beniamino Porcheddu -. Si tratta di baie tranquille, dove non arrivano gli sbuffi del maestrale. Ci si arriva comodamente anche in bicicletta. Tra andata e ritorno, bisogna calcolare una quindicina di chilometri per Lido Mariapia e circa il doppio per il Lazzaretto. Distanze decisamente fattibili, a maggior ragione per chi si allena in vista di un triathlon”.

Lido Mariapia ha fondali bassi e con poche alghe (quindi perfetti anche per chi si sente poco a proprio agio in acque libere), ed è delimitato da una spiaggia di dune bianche. Al Lazzaretto, invece, calettine di roccia si alternano a lingue di sabbia chiara.
Percorsi trail running e trekking nel parco protetto di Porto Conte
La nostra vacanza outdoor ad Alghero non potrebbe essere completa senza le proposte per gli appassionati di trail running e di trekking. In questo caso la meta ideale è il Parco Regionale Naturale di Porto Conte. Una riserva istituita per tutelare un patrimonio unico di specie animali e vegetali. Qui si trovano, tanto per dire, i grifoni: bellissimi uccelli a rischio di estinzione, che proprio grazie all’istituzione del Parco hanno visto il loro numero raddoppiare negli ultimi anni. E poi daini, cervi, cinghiali e una moltitudine di asinelli selvatici.
Tanti i sentieri all’interno del Parco, ma purtroppo non sono mappati. Possono essere percorsi correndo o camminando, con l’avvertenza però di portare sempre con sè acqua, sali minerali, barrette, cellulare completamente carico e un orologio GPS. “Anche in questo caso – dice Beniamino – accompagno volentieri i miei ospiti. A patto che si tratti di correre. Per favore non chiedetemi di camminare, perché per me è proprio una sofferenza!”.

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