Tra piattaforme, grotte e acqua termale a Montegrotto (PD) è nato il “parco divertimenti” per sub e apneisti.
Una struttura unica al mondo, dove meno te lo aspetti. Tra i colli veneti, solitamente meta di signori tedeschi in vacanza che qui venivano (e continuano a venire) per curarsi i malanni immersi nelle terapeutiche acque termali, sorge un’avveniristica piscina. Una vera e propria opera di ingegneria, che il suo visionario architetto aveva in mente già dai tempi dell’università. Il sogno è diventato realtà tre anni fa, quando anche a lavori iniziati tutti erano piuttosto scettici. Da allora Y-40 (questo il nome della piscina) è diventata il punto di riferimento di professionisti e appassionati di subacquea. Più che una piscina infatti, Y-40 è una palestra: con una profondità di 42m è il posto ideale per allenarsi in tutta sicurezza, specialmente nei mesi invernali quando le immersioni in mare diventano più complicate.

Acqua termale
Noi di Action Magazine abbiamo avuto la fortuna di poterla testare, affiancati da esperti istruttori, arrivati qui forse un po’ per caso da ogni parte d’Italia ma che da subito si sono innamorati di questo posto e non l’hanno più lasciato. Divisi in gruppi, dopo un veloce briefing, abbiamo provato l’ebbrezza di immergerci in un luogo che, seppur artificiale, riserva un sacco di sorprese. A cominciare dall’acqua. Y-40 si trova infatti sopra una sorgente termale dalla quale attinge l’acqua, che arriva poi nella piscina a una temperatura di circa 32-34°. Questo, oltre a regalarci l’emozione di stare due ore immersi senza mai avere freddo, rende Y-40 una struttura sostenibile, non avendo bisogno di caldaie per scaldare i 4300 metri cubi d’acqua che la riempiono.

Una volta scesi dalla prima piattaforma inizia l’esplorazione, e la sensazione è davvero quella di essere in un parco divertimenti. Tra grotte, tunnel e passaggi disposti a varie profondità comincia la discesa. Noi naturalmente ci siamo fermati a circa 10 m, ma vedevamo di fianco a noi le monopinne degli apneisti immergersi in picchiata nella parte più stretta della piscina, fino a raggiungere i 42m di profondità, per poi riemergere alcuni minuti dopo.
L’attrezzatura
Questa giornata alla scoperta della piscina più profonda al mondo è stata anche l’occasione per testare i materiali Aqua Lung, che proprio in questi giorni festeggia il suo 75° compleanno. L’azienda che ha introdotto la subacquea nel mondo è stata tra i primi a credere nel progetto di Y-40, decidendo da subito di affiancarla come sponsor. Dalle maschere alle mute, dagli erogatori fino ai profondimetri di ultima generazione: tutti i materiali sono frutto di una ricerca continua, che dal 1943, quando Jeaques Cousteau mise a punto il primo “scafandro autonomo”, non si è più fermata.
Una piscina al servizio della scienza
Durante la nostra visita a Y-40 abbiamo però scoperto che questa piscina non è solo una palestra per subacquei, ma anche un vero e proprio pozzo di scienza. Sono numerosissime infatti le università e i centri di ricerca che vengono qui per condurre i loro esperimenti, molti dei quali utili proprio ai fini della sicurezza dei sub. Qualche tempo fa è stato per esempio eseguito il primo prelievo di sangue subacqueo, per studiare e capire come il nostro corpo cambia e reagisce a diverse profondità.
Un vero fiore all’occhiello tutto italiano dunque, che anche per i sub meno esperti vale la pena visitare. Perché la passione per la subacquea, con Y-40, adesso può nascere anche in piscina.
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